Il centro storico di Ascoli deve il suo aspetto così armonico e compatto al travertino che, fin dalle origini, è stato il materiale principale nella costruzione degli edifici di ogni genere.
Dalle semplici abitazioni, ai palazzi del potere e a quelli signorili, alle chiese, alle pavimentazioni delle piazze, questa pietra per duemila anni e senza interruzione, pur con lo scorrere della storia e degli stili, ha costituito il tessuto urbano della città, rendendola così unica e particolare.
Il travertino non è una pietra facile da lavorare, eppure gli artigiani e gli artisti di tutte le epoche hanno saputo trarne preziosissimi elementi decorativi. Soprattutto nel medioevo e nel rinascimento, i magistri de preta rappresentavano una realtà importantissima delle arti della città. La lunga tradizione del travertino continua ancora oggi nelle ormai rare botteghe artigiane e grazie alla scelta degli scultori locali, consapevoli dell'unicità della sua storia ed intenzionati a non lasciarla morire.
Il travertino si estraeva nelle cave vicine alla città - S. Marco, Rosara e Acquasanta Terme, queste ultime ancora attive - e veniva utilizzato non solo localmente, ma esportato in diverse regioni d'Italia e all'estero. In queste cave la qualità della pietra varia leggermente per grana e per sottili sfumature cromatiche, su una base comune di colore avorio che con gli anni assume l'aspetto, allo stesso tempo solare e severo, che oggi possiamo ammirare nelle vie del centro.
Per rilanciarne l'uso, nel 1998 la Camera di Commercio ha bandito un concorso nazionale per opere di scultura e di arredo, urbano o sacro, realizzate con il solo travertino ascolano. Le opere premiate sono state esposte nei giardini pubblici ed in altri luoghi della città.