La pianta può raggiungere i 40 metri di altezza, le foglie sono a forma di ventaglio, presentano il margine superiore dentellato irregolarmente e diviso d a una profonda incisione in due lobi, che ha valso alla pianta l'aggettivo di "biloba". Il seme, a maturità, è avvolto da un copricapo carnoso maleodorante. La forma del ginkgo è rimasta immutata per 150 milioni di anni, ha resistito all'inquinamento e in particolare ai residui radioattivi della bomba atomica di Hiroshima. Si tratta di un organismo vivente che ha rifiutato di evolversi. Il momento migliore dell'albero è nel tardo autunno, quando le foglie cambiano dal verde deciso ad un giallo chiaro e cadono subito dopo. I giardinieri badano bene a non piantare alberi di ginkgo femmina, perché quando gli ovuli maturano cadono ricoperti da un tegumento seminale carnoso che si putrefà rapidamente con un odore sgradevole. I suoi ovuli sono velenosi, gli orientali però, che li hanno celebrati in poesia, sanno come raccoglierli, fermentarli per eliminare la parte carnosa, c bollire o arrostire la parte residua, ottenendo così deliziose noci di ginkgo commestibili. I suoi rami salgono quasi verticalmente e ogni foglia somiglia a un ventaglio orientale. Gli estratti delle foglie vengono usati in fitoterapia, il principio attivo del ginkgo è anche un antiossidante che preserva le cellule dall'invecchiamento.
Nome scientifico: Ginkgo Biloba
Famiglia: Ginkoacaceae
Etimologia: il suo nome proviene dal giapponese "gin-kjo" , che significa frutto argenteo, usato nel '600 ed erroneamente trascritto. Molti autori moderni adottano infatti il termine Ginkjo .
Habitat: pianta, originaria della Cina e del Giappone , è sopravvissuta soltanto grazie alla coltivazione che ne hanno fatto i monaci. E' adattabile e tollera quasi ogni clima.