Lungo la Salaria inferiore, verso il mare, si trova la splendida villa Sgariglia. L'edificio rappresenta il più bell'esempio di villa nobiliare di campagna presente nella provincia di Ascoli Piceno. Fu fatta costruire dal marchese Pietro Emidio Sgariglia, su disegno di Lazzaro Giosafatti. In una sua guida su Ascoli, del 1790, l'architetto Baldassarre Orsini riportò alcune incisioni della villa e della chiesa, definendo Giosafatti "il Brunelleschi della città di Ascoli".
La chiesa, con la maestosa cupola ed il ricco decoro interno, fu costruita nel 1777 ed è dedicata all'Assunta. Ogni anno, il 15 agosto vi si svolge una sentita festa religiosa organizzata dalla Confraternita del Ss. Sacramento.
L'albero genealogico Sgariglia ha inizio nel lontano sec. XIII e, con complesse ramificazioni ed imparentamenti, attraversa tutta la storia di Ascoli, fino all'ultimo suo discendente, Marco Sgariglia, primo sindaco della città dopo l'unità d'Italia. Prima della morte, avvenuta nel 1903, in accordo con i fratelli che come lui non avevano figli, volle donare al Comune tutto l'ingente patrimonio familiare.
Presso le due case gemelle poste sulla Salaria, i viaggiatori sostavano per il cambio dei cavalli e per rifocillarsi e pernottare. Verso il fiume era situato l'ingresso alla selva, riserva di caccia degli Sgariglia.