11 novembre 2009 - ore 10,00 - Sala dei Savi - Palazzo dei Capitani
Presenti:
per l'Amministrazione Comunale: Ass. Luigi Lattanzi, Ing. Cristoforo Everard Weldon, Ing Vincenzo Ballatori, Arch. Enrica Petrucci, Ing. Maurizio Piccioni, Dott. Nazzareno Rosa
Progettisti P.R.G.: Arch. Serafino Guaiani, Arch. Alessandro Traini
Apre i lavori del Tavolo di concertazione l'Assessore all'Urbanistica Luigi Lattanzi che illustra ai presenti gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso questa serie di incontri funzionali all'acquisizione di proposte operative concernenti i bisogni che il nuovo P.R.G. deve soddisfare.
Dopo aver ricordato che il Sindaco parteciperà ai lavori odierni appena ultima alcuni impegni istituzionali, l'Assessore Lattanzi cede la parola all'arch Alessandro Traini.
L'Arch. Traini introduce alcune analisi già condotte per delineare la situazione generale del territorio e riferisce che "nella Giornata dell'Economia tenutasi nel maggio del 2003, la Provincia di Ascoli risulta -in riferimento al periodo 1996/2003- in progressivo peggioramento per quanto concerne la "qualità della vita", mentre "la dotazione di rete stradale presentava un indice tra i più elevati" della Regione. L'andamento delle forze lavoro registrava il tasso più alto di disoccupazione proprio per la Provincia di Ascoli (in modo particolare quello femminile) mentre rimaneva sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti.
Un problema rilevante consiste quindi nella carenza dell'offerta di differenti tipologie di lavoro: emergono, infatti, forti difficoltà nel trovare un'occupazione coerente con le figure laureate, "al contrario si ha un eccesso di offerta di lavoro dequalificato".
La carenza di diverse tipologie di lavoro e la consistente difficoltà a trovare occupazione coerente con il titolo di studio per i laureati ha determinato l'esportazione di risorse umane professionalmente preparate che hanno apportato valore aggiunto per lo sviluppo di altri territori.
Il supporto all'internazionalizzazione e la promozione interna, la semplificazione amministrativa e il decentramento, la formazione e l'aggiornamento degli imprenditori, il sostegno alle imprese che utilizzano il credito e la crescita delle produzioni agroalimentari tipiche risultano obiettivi certamente importanti e condivisibili, necessari ma non ancora sufficienti in un'economia come quella provinciale, variegata, diversamente articolata e per molti aspetti disomogenea.
Per il nostro Comune, invece, i dati relativi all'occupazione e la loro diversa distribuzione tipologica -proprio in una visione complessiva dell'assetto urbano- vanno considerati e rapportati a quelli relativi all'attività costruttrice, dove le imprese edili tradizionali che hanno caratterizzato lo sviluppo degli anni '70-'80 (post-terremoto) e '90, si sono in genere trasformate in società immobiliari.
Se dunque lo sviluppo assicurato dall'espandersi delle attività industriali si è andato spegnendo con l'incremento di altre attività, quella terziaria-commerciale e appunto quella edilizia divenuta un consistente settore d'investimento, al momento non è facile prevedere se ed in quali ambiti economici e sociali potranno manifestarsi, nel presente e nel futuro, reali possibili innovazioni.
Ricorrente è in questi anni il termine "innovazione" che sembra aver sostituito il termine "sviluppo" largamente in uso negli anni cinquanta. Nell'assetto del territorio l'innovazione concerne anzitutto la strumentazione urbana e territoriale, che, nell'ultimo decennio, ha visto le Regioni riscrivere le leggi di questo settore, delegando le Province e -come nel caso delle Marche con il varo del P.P.A.R.- attribuendo al paesaggio un rilievo prima trascurato.
Ma quali i segni davvero innovativi di fronte a una dispersione dell'urbano che caratterizza anche il territorio ascolano, quali i criteri positivi da opporre a una progressiva perdita d'identità e alla disgregazione sociale che può conseguirne?
I luoghi che conformano il vaso territorio comunale di Ascoli sono in realtà numerosi. La lettura delle Parrocchie nel loro assetto post-concordatario fornisce una prima significativa mappatura dei luoghi e delle frazioni, a volte semplici località che la mappa IGM del 1950 registra ancora e che avevano un preciso significato, al pari delle ville e delle case coloniche, nel quadro di una società contadina.
Ma anche i comuni limitrofi costituiscono in qualche modo un prolungamento di Ascoli ed insieme formano un'area che gravita sul capoluogo e genera un rapporto capoluogo/centri minori/frazioni caratterizzato dalla presenza della parrocchia (in alcuni casi anche da un piccolo cimitero), testimonianza di una società contadina raccolta in sè stessa, al cui interno i vari insediamenti avevano scarso rapporto col capoluogo e ancor più complesso con gli altri centri.
Partendo da queste considerazioni, la mappa dell'IGM di metà Novecento ci aiuta a leggere le trasformazioni avvenute ed avvia una riflessione sul territorio che non può non coinvolgere la Vallata del Tronto ed, in prima istanza, auspicare una maggiore sintonia tra il capoluogo e la programmazione regionale, anzitutto per quanto concerne la mobilità, nella consapevolezza che, senza un servizio pubblico efficiente, nessuna infrastruttura stradale volta alla motorizzazione privata può risolvere la questione della mobilità. Senza dimenticare i settori produttivi e senza ignorare l'assetto da attribuire alle sedi universitarie e al loro effettivo decentramento.
Rientrando nell'ambito comunale, è indispensabile formulare degli scenari che possano scaturire dall'esame della situazione esistente per quanto riguarda la dotazione di standard e la riqualificazione urbana. Esistono zone di degrado da risanare e realtà marginali da potenziare per costruire un policentrismo che sia idoneo all'evolversi dell'assetto territoriale di Ascoli e ai comuni limitrofi. Il cambiamento in essere di attività produttive in altri settori - per ora quasi esclusivamente commerciali - dovrà essere guidato da scelte più generali ricompresse all'interno della nuova pianificazione.
In particolare, l'area-problema della Carbon dovrà trovare soluzioni consapevoli dello stato di degrado ambientale esistente ma anche e soprattutto delle aspettative che l'assetto di quest'area richiede, senza isolare il caso dal più ampio contesto paesaggistico e sociale in cui si trova, innescando un'azione autentica di rinnovo urbano.
Le aree e i luoghi da tutelare e conservare non possono infine essere considerati semplicemente come vincoli o addirittura intralci allo sviluppo. Bensì delle risorse straordinarie per ottenere un plusvalore consegnato dalla peculiarità del luogo.
Peculiarità che, organizzate e fruite, possano contribuire alla realizzazione di un distretto culturale. E ad Ascoli la magnificenza dei luoghi, costruiti e naturali, non manca.
In un mondo sempre più globalizzato, che non annulla tuttavia le differenze, anzi le accentua ed esaspera, il locale e l'identità rappresentano una risorsa, un mezzo per individuare la qualità dell'insediamento. Un'azione di autentica riqualificazione di un territorio può ottenersi solo se ne rafforza l'identità. Se si individuano nuove specificità.
L'obiettivo non è quello di prefissare un disegno di "territorio/città ideale", ma di avviare un processo di pianificazione capace di coinvolgere le realtà cittadine e stabilire insieme modalità e tempi, sintonie e sinergie.
Per formare una rete solidale e consapevole di luoghi ed epicentri.
Terminato l'intervento dell'arch. Traini, l'Assessore all'Urbanistica cede la parola all'ing Alessandro Tesei del C.I.I.P., che così apre la fase di ascolto del Tavolo di Concertazione:
"Come gestore del servizio idrico integrato il C.I.I.P. ha necessità di realizzare interventi infrastrutturali di carattere strategico sia per il territorio provinciale che per quello concernente la città.
Quelli di carattere strategico sono previsti in numero di due e presentano carattere di soccorso acquedottistico: il primo a servizio della città di Ascoli Piceno è previsto in località Castel Trosino, mentre il secondo previsto in località Porta Romana servirà come soccorso acquedottitistico per tutti i comuni gestiti dal CIEP nella "vallata" del fiume Tronto.
Gli interventi di importanza locale riguardano l'ampliamento del "serbatoio Citeroni" a servizio della zona industriale della Città e la realizzazione delle strada di accesso agli ingressi delle gallerie fognarie del collettore principale della città.
Pertanto il CIIP rappresenta la necessità che il nuovo PRG recepisca le previsioni d'intervento, soprattutto quelle di carattere strategico, in considerazione della necessita normativa di imporre specifici vincoli preordinati all'esproprio".
Assessore Lattanzi:
"L'intervento del C.I.I.P. si rileva particolarmente efficace in quanto centra lo spirito del tavolo di concertazione che è uno strumento di ascolto dei bisogni di tutti coloro che sono portatori di interessi diffusi.
Sarà necessario comunque operare un raccordo tra la struttura tecnica dell'assessorato e i rappresentanti tecnici degli enti per attualizzare le esigenze manifestate in occasione di questi tavoli".
Presidente Commissione Urbanistica Sergio Cinelli:
"Con il PRG si deve decidere dove puntare per il futuro sviluppo economico della città, pertanto raccomanda ai progettisti di associare il concetto di infrastrutture con quello di sviluppo socio-economico del territorio. Mentre per quanto riguarda la revisione del traffico e della sosta questo andrebbe esercitato nell'ambito di una più generale visione complessiva delle infrastrutture".
Antonio Scipioni per conto della Confcommercio:
"Ritiene necessario che i progettisti individuino e realizzino un modello di sviluppo del territorio che ora deve diventare più competitivo, attraverso una chiara valorizzazione della piccola e media impresa locale ".
Collina Giancarlo rappresentante dell'associazione sindacale C.G.I.L.:
"quale organizzazione sindacale si crede che l'area S.G.L. Carbon rivesta carattere strategico per lo sviluppo della città, l'area è strategica anche per restituire alla città uno spazio di verde e di sviluppo tecnologico ed infrastrutturale. Vi è, tuttavia,la necessità di operare con una variante specifica prima dell'adozione della variante urbanistica generale in quanto i tempi di adozione di quest'ultima e quelli prevedibili per la bonifica non sono conciliabili con le esigenze della ripresa economica che non può essere procrastinata.
Questa è la prima priorità, questa è l'esigenza primaria del territorio e dei suoi cittadini.
Anche il piano della mobilità e della sosta sono esigenze primarie che devono consentire di rendere vivibile e fruibile la città a chi ha maggiore difficoltà (disabilità, persone anziane e bambini). Del resto la città deve tornare ad essere un punto di attrazione e può farlo lungo le direttrici della vivibilità con un'attenzione specifica alle categorie sopra indicate ed ai giovani, che devono avere la possibilità di fruire della città e dei suoi luoghi di aggregazione.
Particolare attenzione deve essere apprestata al Centro Storico che deve essere oggetto di uno specifico intervento di recupero abitativo che, sempre finalizzato alla salvaguardia del patrimonio abitativo, favorisca l'insediamento non solo di nuovi residenti ma anche di nuove attività commerciali ed artigianali di qualità e fascia diversa da quelle insediate nei centri commerciali, purchè compatibili con la residenza.
Infine l'ultima priorità riguarda l'attività edilizia dove la C.G.I.L. ha registrato un evidente difficoltà a calmierare i prezzi a fronte di un patrimonio abitativo ampiamente non venduto. Ma la situazione di grande difficoltà viene registrata nell'assenza di aree di edilizia economica e popolare capaci di soddisfare la domanda di alloggi a basso costo e risolvere così il disagio abitativo delle categorie deboli, come le giovani coppie e gli anziani.
Anche il collegamento città - costa: la metropolitana di superficie potrebbe essere fondamentale per rivisitare anche tutto il trasporto urbano, nonché rappresenterebbe una grande opportunità di sviluppo.
Alessandro Filiaggi, presidente dell'E.R.A.P.:
"Viene sottolineata l'emergenza abitativa pubblica che danneggia una città in cui l'edilizia pubblica è ormai ferma tanto che l'assenza di aree edificabili di edilizia popolare ed a basso costo non permette la tenuta demografica della città, come dimostra il calo dei residenti che hanno fatto di Ascoli, a differenza di altri centri,uno dei comuni più anziani delle Marche.
Si ricorda che gli interventi eseguiti nell'area Pennile chiudono l'offerta abitativa pubblica a basso costo della città, tanto che ultimato l'intervento verranno meno le aree di edilizia residenziale pubblica.
Si chiedono, quindi, aree a destinazione pubblica capaci di creare un parco alloggi da mettere a disposizione della città anche per soddisfare le richieste di studenti universitari ed operai/lavoratori delle imprese locali.
Tuttavia si ritiene che i bisogni rappresentati non possono essere soddisfatti attraverso le nuove previsioni urbanistiche di edilizia pubblica che verranno inseriti nel nuovo P.R.G. in quanto questo è strumento di medio lungo termine. E', invece, necessario affrontare l'emergenza abitativa in termini rapidi, individuando con specifiche varianti aree specifiche di edilizia pubblica per avere così in due tre anni alloggi disponibili".
Arch. Pierluigi Salvati Soprintendenza BBAA:
"La prima riflessione è quella di concertare le scelte urbanistiche per tutelare il paesaggio, anche se questo in passato ha portato le Soprintendenze ad avere con i comuni visioni differenti in sede di redazione dei P.R.G..; tuttavia il metodo concertativo è l'approccio giusto in cui si possono conciliare le attese degli operatori con la giusta attenzione al paesaggio ed alle aree paesaggisticamente rilevanti.
Sarà necessario prevedere comunque una tutela di quelle aree che hanno il vincolo, e stabilirne così l'adeguamento del P.R.G. al P.P.A.R..
La Soprintendenza è disponibile a collaborare e far si che il nuovo PRG abbia attenzione e tutela al Paesaggio ed ai Beni Architettonici
Dott. Mirella Panichi dell'A.S.U.R.:
"L'evoluzione ed il cambiamento nel campo socio sanitario registrati negli ultimi 30 anni hanno mutato le tematiche rilevanti. Un tempo erano legate all'inquinamento ambientale dovuto allo sviluppo industriale.
Oggi emergono maggiormente altre tematiche:
- in ambito edilizio vi è attenzione per l'idoneità alloggiative per i cittadini stranieri;
- l'accesso alle cure ed alle diagnosi è stato sostituito dalla richiesta dell'utenza in senso sociale emergono tematiche che comportano criticità in ambito sociale
- anziani soprattutto per quanto riguarda la residenzialità e la cura non ospedaliera si registra una carenza di questa strutture
Antonio Angelini rappresentante dell'associazione sindacale C.I.S.L.:
"Si riporta alle indicazioni ed agli spunti già evidenziati dalla C.I.G.L.. Il P.R.G. è elemento che determina e accompagna il territorio che vede ora il declino di un modello di sviluppo, quello legato alla grande industria il cui declino determina la necessità di trovare altre fonti di sviluppo. Queste possono essere date dallo sviluppo turistico della città che presenta una valenza storico-culturale che merita una migliore valorizzazione. Altro impulso deve essere trovato nel settore universitario che può essere una vera occasione per rivitalizzare il centro storico con nuove residenze, attività commerciali e nuovi luoghi di socializzazione e di aggregazione.
Altro elemento di impulso deve essere dato dall'innovazione che dovrà caratterizzare la successiva edificazione della città.
L'Assessore Luigi Lattanzi.:
"Si apprezzano gli interventi proposti e per dare un contributo alla discussione presenta i dati demografici del comune di Ascoli dal 1946 ad oggi e rileva che la città negli ultimi dieci anni ha perso 5.000 abitanti."
Giulio Luciani Confcooperative:
"Si ritiene che gli interventi proposti siano largamente condivisibili, pertanto l'unico elemento di discontinuità è dato dalla richiesta di individuare infrastrutture che migliorino la vivibilità della città".
Arch. Scoccia rappresentate dell'A.N.C.E.:
"L'andamento demografico della città è legato da un lato al fatto che la popolazione è invecchiata e dall'altro alle potenzialità edificatorie residue; queste dinamiche hanno creato anomalie per il comune di Ascoli a favore dei comuni limitrofi, quali Castel di Lama in cui troviamo 4-500 mc per abitante insediato. Anche a San Benedetto si è riscontrato una buona potenzialità edificatoria, mentre Ascoli non è riuscita a fornire delle risposte immediate in termini di disponibilità di aree .
Per immaginare lo sviluppo di Ascoli è necessario relazionarsi con tutti gli altri comuni della vallata
Francesco Gaspari Compagnia delle Opere
"Ascoli è una città d'arte che deve recuperare tale dimensione in un momento storico in cui si registra la crisi della grande industria che non esita, oggi, a trovare nuovi territori per delocalizzare.
Si deve dare nuova attenzione alle piccole e medie imprese favorendo la possibilità di nuovi insediamenti anche attraverso uno snellimento delle procedure burocratiche previste per il rilascio dei permessi.
Si condividono gli interventi fatti sul piano sosta e sulla necessità di una metropolitana di superficie, ed osserva che la disponibilità di una grande area (SGL carbon) deve fornire alla città nuove opportunità di sviluppo economico e sociale.
Per quanto riguarda il PRG non dovrà prevedere grandi nuovi quantità ma scenari per ridefinire la città dei prossimi anni e soprattutto dovrà incentivare la realizzazione di una edilizia di qualità".
Arch. Serafino Guaiani:
"sottolinea la difficoltà di coordinare le attività pianificatorie con gli altri comuni della vallata".
Interviene il sindaco Guido Castelli:
"Dopo aver salutato ricorda che con il Tavolo di Concertazione si è voluto creare uno spazio per l'ascolto che sia strumento propedeutico alla realizzazione del nuovo P.R.G..
Si tratta di una metodologia che l'Amministrazione intenede utilizzare per tutti gli atti di programmazione del territorio perché si tratta di una metodo di lavoro che rappresenta il miglior modo per elaborare idee intelligenti da prendere in considerazione per il P.R.G. e per ogni altro atto di pianificazione".
Arch. Petrucci
"Per l'organizzazione dei tavoli si erano pensati tre incontri già calendarizzati, pertanto per il secondo incontro sarebbe opportuno presentare una sintesi della posizione di ciascun soggetto intervenuto, ciascun contributo sarà considerato in sede di sintesi finale nell'ultimo dei tre incontri".
Ass. Luigi Lattanzi:
"Da questo primo incontro è emerso che le organizzazioni presenti hanno chiaramente rappresentato che il problema prioritario della città è dato dalla necessità di trovare nuove occasioni di sviluppo capaci di arginare l'emergenza occupazionale dei settori produttivi.
La seconda esigenza rappresentata da molti è data dalla necessità di individuare, anche senza attendere i tempi di definizione del P.R.G., aree a destinazione pubblica ed in particolare di edilizia economica e popolare che incrementino l'offerta di alloggi a prezzi accessibili, favorendo così l'atteso recupero demografico della città e la soluzione del disagio abitativo delle categorie deboli, come le giovani coppie e gli anziani.
L'arch Petrucci comunica agli intervenuti il calendario dei prossimi incontri così come specificato nelle lettere di convocazione. Precisa inoltre che nel corso del secondo incontro sarebbe opportuno presentare una sintesi.
Alle ore 12,10 non essendoci altri interventi la riunione viene chiusa