Fabula picta
Ruggero Savinio al forte malatestiano
Le opere esposte verranno presentate da CLIO PIZZINGRILLI
Costo del biglietto 4 Euro
7 marzo: la pittura di Savinio e la favola
21 marzo: la pittura di Savinio e la poesia
11 aprile: la pittura di Savinio e la filosofia
2 maggio: la pittura di Savinio e la storia dell'arte
Tutte le visite avranno inzio alle ore 17
Prenotazione obbligatoria per info: 0736.262833
31 gennaio - 3 maggio 2015
Ruggero Savinio è nato a Torino il 22 dicembre 1934. Torino fu la prima tappa del ritorno in Italia dei genitori, scacciati da Parigi dalla crisi economica. Da Saturno, che presiede al suo segno astrologico, ha ricevuto l'umore malinconico e l'ostinazione. I suoi nomi, quello dell'anagrafe, de Chirico, e l'altro, Savinio, inventato da suo padre per distinguersi dal fratello, e che l'artista ha conservato per sé, continuano a pesargli, ancor più dopo che il padre e lo zio, da personaggi eccentrici, sono diventati centrali nell'arte italiana cosiddetta postmoderna. In verità, Ruggero Savinio considera contemporanea tutta la pittura, da quella greco-romana a Tiziano, ai pittori veneti, al Seicento italiano, a Rembrandt, fino alla modernità. I suoi principali riferimenti sono Piccio, Fontanesi, Ranzoni, e ancora, quasi un'ossessione, Hans von Marées, il pittore che intese rifondare il grande stile perduto esibendo contestualmente lo scacco inevitabile, cui questo sforzo era destinato. Nel 1956, la sua prima mostra a Roma, insieme a due amici pittori, presentati da Ungaretti. A Milano, nel 1962, la prima personale alla Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli. In questo periodo soggiorna lungamente a Parigi, dove, alla Galerie Jacob, nel 1967, tiene una piccola mostra di disegni, presentata da Guy Weelhen e Dominique Fourcade. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove lavora con la Galleria Bergamini e poi con la Galleria di Philippe Daverio. Nel 1989 stabilisce la propria residenza a Roma. Numerose le sue mostre in Italia e all'estero. Nel 1986 gli è stato attribuito il Premio Guggenheim per un artista italiano. Fra le mostre antologiche si ricordano: 1989, ex Convento di San Francesco a Sciacca; 1992, Castello Sforzesco a Milano; 2001, vicolo Valdina, Roma (allestita dalla Camera dei Deputati); 2012, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma. Nel 1988 e nel 1995 è stato invitato con una sala personale alla Biennale d'Arte Internazionale di Venezia. Nel 1993 ha dipinto lo stendardo per il Palio di Siena. Nel 1995 è stato nominato Accademico Nazionale di San Luca. Notevole, d'altra parte, la sua produzione letteraria. Fra gli altri libri pubblicati si ricordano: L'età dell'oro 1981, Il cuore luminoso delle cose 2001, La Galleria d'Arte Moderna 2003, Percorsi della figura 2004, Passaggio della colomba 2008.
Il titolo della mostra fa riferimento ad un ciclo recente di opere ispirate alle favole di Jacob e Wilhelm Grimm, nelle quali Savinio ha visitato il fabulosum, la parola magica, il meraviglioso con un tono e una tecnica lievi, diversamente dalla cifra meditativa che contraddistingue la sua pittura, particolarmente nelle tele di soggetto mitologico. Opere di stagioni trascorse danno conto del percorso formale dell'artista, nella specie del paesaggio, del ritratto, della rilettura di capolavori del passato. Il catalogo, pubblicato dalla casa editrice Quodlibet, contiene testi di Giorgio Agamben, Clio Pizzingrilli e due scritti di Ruggero Savinio.