Venerdì 12 maggio 2017 ore 21.00
Teatro Ventidio Basso
Collettivo Cinetico
Sylphidarium
Racconti americani - Bartleby
concept, regia e coreografia Francesca Pennini
musiche originali Francesco Antonioni
azione e creazione Simone Arganini, Margherita Elliot, Carolina Fanti
Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi, Vilma Trevisan
disegno luci e tecnica Fabio Sajiz
video Marco Morandi
disegno costumi Francesca Pennini
co-produzione CollettivO CineticO, Théatre de Liège, Torinodanza Festival
Festival MITO, CANGO, Cantieri Goldonetta Firenze
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara L'Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
con il contributo di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreograficheAzione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore
coordinata da L'Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Biglietti e abbonamenti
In un limbo bianco. Come una sfilata di moda. Come una collezione di insetti. Come un balletto classico. Romanticismo oltre il contemporaneo e i suoi concettualismi, raffreddato e reso incandescente insieme da un'aria di lacerante e distante citazione, dedica e ossimoro, viaggio nel corpo che si esibisce fino alla nudità estrema più asettica e ascetica, si fa portatore di abiti meravigliosi per nascondersi, per celebrare le proprie oscurità esaltandosi e proiettandosi in un orizzonte mitologico. Sylphidarium rievoca quel balletto che fu all'origine della danza romantica, La Sylphide di Maria Taglioni del 1832, atto di affermazione del ballo sulle punte e del tutù, evolve ne Les Sylphides, rievocazione astratta delle sue lunari fumisterie del 1909 per mutare ora verso l'entomologia con i silfidi, coleotteri che si nutrono di carogne usati dagli scienziati per risalire all'ora del decesso di un corpo. Un'autopsia del balletto classico, trasformato e ibridato con ginnastica, acrobatica, culturismo e con un finale aerobico modellato sui video di Jane Fonda, con costumi argentati, lunari, sempre nel bianco di una scena che vuole ripetere l'effetto abbacinante del volteggiare dei tutù. Il fantasy si connette con lo smontaggio ironico dei canovacci dei balletti, della storia di Adolphe Nourrit, come gli slanci verso l'alto lottano con la disarticolazione della postura eretta o si immobilizzano in tableaux che sembra vogliano fermare un tempo ibrido tra il passato, l'oggi, il futuro. Un lavoro rutilante, sostenuto dalla musica mobilissima di Francesco Antonioni e dalle luci cangianti, reali, appena crepuscolari, immaginose di Fabio Sajiz. Una riflessione sulle forme della tradizione per disegnare un corpo mutante, superando gli stessi stereotipi del genere "contemporaneo", per avventurarsi in territori inesplorati, che oltrepassano il galateo delle forme predefinite e pure quello delle contaminazioni, in cerca di propria generativa urgenza di espressione.
Con geniale inventiva, la coreografa ferrarese avvia lo spettacolo attraverso una stravagante e coloratissima passerella di moda. [...] Il corpo liberato esplode in un trionfo motorio che sembra non avere fine, chiudendo uno spettacolo ricco di intelligente humour, di rigoroso linguaggio drammaturgico ed estetico, rivelando una nuova maturità compositiva di Francesca Pennini.[Giuseppe Distefano, "Artribune"]
Il risultato adrenalinico che irrompe dall'ultimo lavoro del CollettivO cineticO guidato dalla sempre talentuosa Francesca Pennini. I meccanismi e le estetiche delle scene sono un campionario infinito di Tartan, di costumi candidi, di passamontagna, di estremità zoomorfiche contrapposte al mito della scarpetta, di sequenze nude, di antropofagie che declinano le pulsioni liquidanti la leggerezza. Insomma, davvero una mappa vibrante che fa piazza pulita del sublime. [Rodolfo Di Gianmarco, "la Repubblica"]
Sul palcoscenico non c'è tregua: potenza dinamica, presenza e vigore fisici, veemenza pulsante e contagiosa, sensualità applicata con classe a una raffinata tecnica per danzatori. Una strepitosa Francesca Pennini conquista il pubblico con un'esibizione impeccabile per coreografia, tecnica e capacità di creare flussi d'energia interscambiabile tra il pubblico e il palcoscenico. Sylphidarium è uno spettacolo che guarda al futuro della danza, che si proietta verso un universo nuovo e all'avanguardia, che utilizza i linguaggi e le modalità del performance texte con maestria e maturità artistica, secondo un'ottica originale e quanto mai attuale. [Lavinia Morisco, "LSD Magazine"]
Ed ecco che il genio creativo di Pennini trova la soluzione: svecchia l'immagine della ballerina classica, silfide per eccellenza, accorciando il tutù - comunque debitamente rispolverato - per mostrare al meglio il luccichio di leggings argentati e scaldamuscoli, come vuole la "scuola" di ginnastica dei frizzanti anni '80. L'icona di Jane Fonda, dunque, scavalca il simulacro di Maria Taglioni, che seppur "on the ground" - per citare ancora una volta il sottotitolo - non abbandona le scarpette da punta. Le silfidi, allora, diventano Uomini a tutti gli effetti, nudi nella carne e nell'istinto, anelanti l'Amore senza alcuna discriminazione, corroborati dalla danza fino all'ultimo respiro. Proprio come quello che, col buio, chiude lo spettacolo. [Marco Argentina, "Il Giornale della Danza"]
E allora tutto inizia come una sfilata di moda post-punk di scozzesi, fanciulle da marito, elfi, silfidi innamorate improvvisamente dell'umano, streghe e altri esseri magici che avveleneranno la silfide - la leggerezza - portandola a straziata morte. E immette ginnastica, acrobatica, culturismo, un finale aerobico modellato sui video di Jane Fonda; lega fantasy e smontaggio ironico dei canovacci dei balletti. [...] Un lavoro rutilante, sostenuto dalla musica mobilissima di Francesco Antonioni, nelle luci immaginose di Fabio Sajiz, una rievocazione del dolore umano e dell'esaltazione del corpo. Un sogno a occhi aperti su una favola raccontata da ragazzi di oggi, cresciuti, smagati, ma ancora desiderosi di mettere in moto il respiro della fantasia. [Massimo Marino, "Il Corriere di Bologna"]
Così, con Sylphidarium, Pennini indugia sul cadavere del balletto e della società: lo fa a pezzi, lo smonta, lo rimonta, lo interseca e infine lo fa rinascere in una personalissima riscrittura lasciandone però inalterata l'essenza. [...] E come fanno le silfidi quando si nutrono delle carcasse, anche Pennini trae nuova linfa vitale dalla "morte", ovvero da una codificazione della danza classica apparentemente rigida e immutabile, dimostrando invece come uno sguardo ardito possa rivoluzionare anche le certezze più consolidate. Muovendosi fra tradizione e trasgressione, CollettivO CineticO allarga così gli orizzonti della danza contemporanea disegnando nuovi scenari possibili attraverso una scrittura coreografica che unisce l'accuratezza scientifica dell' entomologo alla follia dell'artista. [Sara Curati, "Paper Street"]
Insomma Pennini invece di tornare a raccontarci la storia attualizzata, ne disseziona le parti con l'attenzione di un entomologo, la destruttura e con un procedimento concettuale la ricompone proponendocene i singoli elementi in una confezione piena di humour. In questo sostenuta dalla musica di Antonioni dal suono molto contemporaneo e accattivante che però non manca di riproporci, distorti, brandelli di Chopin: la mazurka, la polacca, un valzer. Senza contare la bravura degli otto danzatori Pennini compresa. [Sergio Trombetta, "La Stampa"]
Venerdì 12 maggio
ore 17.30 - Chiesa Santi Vincenzo E Anastasio
Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana
Minimal Music
[Philip Glass & Arvo Pärt]
ore 19.00 - Ridotto del Teatro Ventidio Basso
Muta Imago
Racconti americani / Bartleby
ore 21.00 - Teatro Ventidio Basso
Collettivo cinetico
Sylphidarium
ore 23.00 - Chiesa di San Pietro in Castello
Jacob Bellens
Solo Piano Concert
Sabato 13 maggio
ore 17.00 - Pinacoteca Civica - Sala Della Vittoria
Maria Francesca Guerra
Electric Counterpoint
ore 18.00 - Chiesa di Sant'Andrea
Alessandro Sciarroni
Don'tbe frightened of turning the page
ore 19.00 - Ridotto del Teatro Ventidio Basso
Pierre Bastien
Quiet Motors
ore 21.00 - Teatro Ventidio Basso
Fortebraccio Teatro / Roberto Latini
Amleto + Die Fortinbrasmaschine
ore 23.00 - Chiesa di San Pietro in Castello
Birthh
In concerto
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021