La città di Ascoli ha sempre goduto della protezione naturale rappresentata dai profondi alvei dei due fiumi, Tronto e Castellano, che la abbracciano su tre lati. Oltre a ciò si è sviluppato fin dall'epoca romana un complesso sistema di mura, porte e fortezze collocate nei punti strategici di controllo che la rendevano quasi inespugnabile. Le testimonianze oggi visibili sono ancora numerose ed attestano con la loro imponenza e con il loro valore architettonico l'importanza che la città ha avuto nella sua lunga storia.
La porta medievale dista una decina di metri dalla più antica porta Gemina romana e fu sistemata nel 1366 da Garcia Gomez Albornoz, nipote del famoso cardinale Egidio e signore di Ascoli dal 1366 al 1377.
Il lato della città verso ovest, l'unico non protetto dai fiumi, era difeso solo dalle mura che dal fiume Tronto risalivano verso la fortezza Pia. Per il basamento delle mura furono utilizzati grandi conci romani e durante tutto il medioevo fu posta sempre grande attenzione alla loro manutenzione.
La fortezza Pia si colloca nel punto più alto della città, sul colle dell'Annunziata, laddove era presente un cassero di difesa. Prende il suo nome da papa Pio IV che la fece ricostruire nel 1560.
Il forte sorge sul torrente Castellano nel punto di guado più stretto in cui si ritiene fossero presenti le terme romane. L'antica rocca fu ricostruita sui resti di una precedente per volere del Signore di Rimini Galeotto Malatesta, assoldato dagli ascolani nella guerra contro Fermo e cacciato poi dalla città perché rivelatosi un tiranno ferocissimo. Dopo una nuova distruzione, il luogo subì una serie di trasformazioni: ai primi del `500 fu eretta la chiesa poligonale di S. Maria del Lago, ancora visibile nel corpo centrale della costruzione; nel 1543 l'architetto Antonio da Sangallo il Giovane, incaricato da Papa Paolo III Farnese, vi eresse un nuovo forte a forma di stella irregolare con due puntoni ad angolo. Nel 1828 il forte fu restaurato e utilizzato fino a tutto il 1978 come carcere giudiziario.
La porta è così chiamata dallo sperone di roccia tufacea sul quale era stata originariamente aperta. E' rivolta verso il fiume Tronto e il suo aspetto attuale si deve all'architetto ascolano Camillo Merli che la ricostruì a metà del `500.
L'attuale porta fu fatta costruire nel 1230 da Fildesmilio da Mogliano, Podestà di Ascoli, come si può leggere nella bella iscrizione posta sul lato destro. In alto compare una lapide con gli stemmi congiunti di Ascoli e Fermo a ricordo della pace sancita nel 1450.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021