L'Associazione di volontariato Delta, grazie al sostegno
dell'Unione Buddhista Italiana con i fondi dell'8 per mille destinati alla
cosiddetta "Emergenza Coronavirus", ha fatto partire in questi giorni una nuova
iniziativa destinata alla popolazione anziana.
Si tratta del progetto "Percorsi di contrasto alle cadute
nella terza età" a cui è possibile partecipare attraverso la visione di filmati
che sono messi a disposizione gratuitamente sui canali di comunicazione
dell'associazione ossia il blog https://advdelta.wordpress.com/, attraverso la
pagina facebook A. di volontariato Delta o attraverso il canale Youtube
Associazione di volontariato Delta.
I dati nazionali sulle cadute relativi agli anni dal 2016 al
2018, presentato dall'Istituto nazionale di sanità, sono particolarmente
allarmanti.
Il problema delle cadute nell'anziano è particolarmente
rilevante non solo per frequenza e per la gravità degli esiti nel caso di
fratture, ma anche per le conseguenze sul benessere psico-fisico della persona,
perché anche la sola insicurezza legata alla paura di cadere può limitare
notevolmente lo svolgimento delle attività della vita quotidiana.
Nel biennio 2016-2018 il 9% degli intervistati ha dichiarato
di essere caduto nei 30 giorni precedenti l'intervista. Di questi il 18% ha
avuto necessità di un ricovero ospedaliero di almeno un giorno.
Le cadute sono più frequenti con l'avanzare dell'età (pari
al 7% fra il 65-74enni raggiunge il 12% fra gli ultra 85enni) e fra le donne
(10% rispetto al 7% negli uomini). Rilevante il gradiente sociale che mostra
una quota più elevata cadute fra le persone con molte difficoltà economiche
(15% rispetto 7% fra le persone senza difficoltà economiche). Anche le
differenze geografiche sono significative e fra i residenti del meridione c'è una
quota maggiore di cadute (10% rispetto al
7% fra i residenti nel Nord Italia). La caduta incute timore: circa 4
intervistati su 10 hanno paura di cadere e fra coloro che hanno già vissuto
questo evento la paura di cadere è riferita da 7 persone su 10. La paura di
cadere cresce con l'età, è maggiore fra le donne, fra chi ha molte difficoltà
economiche o bassa istruzione, fra chi vive solo. La caduta è associata al
malessere psicologico e la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le
persone che hanno subito una caduta negli ultimi 30 giorni sale al 26%
(rispetto al 13% del campione totale).
Le cadute avvengono per lo più all'interno della casa (64%)
e meno frequentemente in strada (19%), in giardino (12%) o altrove (5%).
Tuttavia la casa non è percepita dagli anziani come un luogo a rischio di
cadute: solo 1 intervistato su 3 la reputa un luogo in cui è alta o molto alta
probabilità di avere un infortunio. Questa consapevolezza cresce con l'età (43%
fra gli ultra 85enni) è maggiore fra le donne (38% vs 26% fra gli uomini), e
fra le persone con molte difficoltà economiche (42%) o bassa istruzione (37%).
Visto che in questo periodo si è costretti a rimanere a
lungo a casa il progetto prevede esercizi di attività fisica da fare nella
propria abitazione, per dunque contrastare la sedentarietà, che sono comunque
finalizzati a mantenere e a migliorare l'equilibrio e dunque a prevenire le
cadute.
La prima lezione è stata tenuta dal prof. Francesco Maggiore
ed è già disponibile.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021