Molto diffuso ad Ascoli è il culto Mariano che ha lasciato tracce di sé attraverso numerose testimonianze artistiche fin dal medioevo.
In tondo alla navata destra della chiesa di S. Maria Intervineas si trova un piccolo affresco (sec. XV) che raffigura la Madonna (con l'aureola a rilievo) col Bambino. Si narra che questa Madonna, un tempo posta all'esterno della chiesa, abbia sporto il capo dal muro in risposta alle preghiere di un innocente mandato all'impiccagione.
Il dipinto a tempera su tavola del sec. XIV di Francescuccio Ghissi da Fabriano, conservato nella chiesa di S. Agostino, deve il suo nome ad un evento che vide la miracolosa riconciliazione delle opposte fazioni cittadine. Da allora la Madonna della Pace è stata venerata ed invocata dagli ascolani nei momenti più difficili.
In Cattedrale si conserva la piccola tavola della Madonna delle Grazie di Pietro Alamanno (sec. XV). La sua immagine è utilizzata nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, per un giro devozionale nelle chiese ascolane.
La protezione delle partorienti è un tema frequente nell'iconografia mariana. Nella chiesa di S. Venanzio è stato rinvenuto, dopo i recenti restauri della chiesa, un affresco trecentesco della Madonna del Parto.
All'interno della chiesa di S. Tommaso, sulla seconda colonna della navata destra, si può ammirare la stupenda Madonna del Latte, affresco trecentesco attribuito al Maestro di Offida.
Numerosi in città sono gli stemmi in travertino dedicati all'Immacolata, di solito formati dalle due lettere M (Maria) e I (Immacolata).
Dedicata all'Immacolata Concezione è la chiesa omonima (XVIII sec.) eretta insieme al Monastero dal fondatore delle Pie Operaie Concezioniste, Mons. Francesco Antonio Marcucci (1717-1798) nobile ascolano, vescovo di Montalto.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021