Giovedì 10 luglio 2025
Ore 21.00
Piazza del Popolo
Paolo Crepet
Il reato di pensare
La conferenza discute il concetto del "reato di pensare", evidenziando come il pensiero libero sia stato storicamente temuto e ostacolato da despoti, dittatori e persino cittadini comuni.
L’autore riflette su come, nonostante i progressi della civilizzazione, stiamo assistendo a un regresso nella libertà di espressione.
La libertà di espressione è vista come un pericolo, e il controllo del linguaggio con nuove forme di censura e auto-censura è uno strumento per limitare il pensiero. La censura autoindotta limita l’espressione di pensiero e la creatività, poiché le persone temono di esprimere idee originali, creando un ambiente di paura e sospetto, inibendo il libero arbitrio e la contaminazione culturale.
La paura di pensare e di esprimere idee diventa “reato”, minacciando la liberà di espressione e il libero arbitrio, elementi fondamentale per il progresso umano.
Critica l'idea di disciplinare il pensiero per conformarsi a nuove regole di mercato e politica, temendo che ciò possa portare a una società di individui controllabili e privi di creatività.
In sintesi, mette in guardia contro le conseguenze del controllo del pensiero libero, sottolineando la necessità di preservare la libertà di espressione per garantire un futuro ricco di innovazione e diversità culturale.
Ultima Modifica: 20 Maggio 2025