6° Circoscrizione - Venagrande: 16 consiglieri
Presidente: BACHETTI ERMANNO
VicePresidente: IANNI SIMONE
Consiglieri:
Insieme per Venagrande:
AGOSTINI ADRIANO, AGOSTINI ROBERTO, MORONI CARLO, FLAMMINI JENNIFER, AIRINI MARIO, PETRUCCI GIOVANNI, AGOSTINI DOMENICO
MESSINA ANTONIO, DIONISI DANILO, PIZI GIUSEPPE, ESPOSTO EUGENIO
DE ANGELIS MASSIMILIANO
NOCIARO GIULIANO, BONFINI MASSIMILIANO
Informazioni sul territorio:
La Circoscrizione di Venagrande comprende un territorio collinare che si estende a Nord del Comune di Ascoli Piceno, lungo la strada Provinciale che collega il Capoluogo con Rotella; è delimitato ad est ed ovest dai due torrenti Chiaro che sul lato Sud si uniscono per poi confluire nel Fiume Tronto; a nord è delimitato dalla sagoma imponente del Monte Ascensione.
Fanno parte del territorio circoscrizionale diverse Frazioni contigue: Casalena, Morignano, Pagani, Trivigliano, Montadamo, Venapiccola, Cignano, Polesio e Venagrande quest'ultima è la più grande e popolosa e dà il nome alla Circoscrizione. Tali Frazioni un tempo molto popolose, si sono andate spopolando nel corso degli ultimi decenni anche se ultimamente sembra esserci un'inversione di tendenza, che ha riportato in zona, specie a Venagrande, diversi nuovi abitanti, con nuovi insediamenti urbanistici. La popolazione attuale è di circa 1.000 abitanti, con numerose coppie giovani e nascite sempre costanti. Il territorio, pur carente in alcuni servizi, è vivibilissimo ed a dimensione d'uomo e privo dei numerosi problemi sia sociali che ambientali, che oggi attanagliano i centri urbani, piccoli o grandi che siano.
Notizie Storiche:
Venagrande, l'antica Villa Vena Carpignana sorge sulla dorsale di un colle tufaceo da cui affiora una vena di "pietra di gesso", materiale con cui gran parte delle case del paese sono state costruite e che ha alimentato, fino alla prima metà del secolo scorso, importanti cave. Da visitare la parrocchiale, dedicata a Maria Santissima Assunta, la cui prima memoria scritta risale al 1333 e che ha subito nei secoli molte trasformazioni di cui, la prima nel 1481, come attesta un'epigrafe posta sul primitivo ingresso. All'interno della Chiesa sono da segnalare una statua lignea policroma, raffigurante la Madonna della Pace, risalente alla fine del quattrocento e attribuibile ad uno dei molti artisti tedeschi operanti nell'ascolano in quel periodo, un pregevole tabernacolo cinquecentesco in legno dipinto e dorato e una croce astile a sbalzo, anch'essa cinquecentesca; sulla parete esterna sinistra sono murati due frammenti di iscrizioni romane (CIL, IX 5216).
Castello di Montadamo, la cui tradizione vuole costruito nel 990 da Adamo, Vescovo di Ascoli e Abate di Farfa. "Castrum Montis Adame", per oltre cinquecento anni, è stato la sede dei podestà inviati da Ascoli con giurisdizione sull'intero versante meridionale del Monte Ascensione. Il paese conserva ancora intatta la struttura dell'antico castello con la doppia porta trecentesca, sormontata dallo stemma della città di Ascoli, e la torre di massirno avvistamento, munita di balestriere, bornbardiere e di una possente merlatura guelfa. La parrocchiale, dedicata a S. Michele Arcangelo, conserva un tabernacolo cinquecentesco in legno dipinto e dorato, una croce astile a sbalzo dello stesso periodo e opere dei pittori ottocenteschi ascolani Giulio Gabrielli e Giulio Cantalamessa. Nelle vicinanze vi è anche la chiesa di S. Alessandro nella quale si possono ammirare diversi affreschi cinquecenteschi eseguti da autori locali. Casalena, per la quale la prima memoria scritta risale al 1302, presenta interesse per i resti dell'antico castello per la chiesa parrochiale di S. Flaviano con interessanti affreschi cinquecenteschi.
In una cappella, sita all'ingresso del paese, è conservata una statua settecentesca raffigurante S. Antonio Abate di grandezza inusuale e detta "de li ficura" perché realizzata in legno di fico. Polesio pare fondato all'inizio del IX secolo da Cithio Polisio, nobile ascolano di origine franca ma la sua prima attestazione scritta è del 1098. Dell'antico castello restano soltanto due torrioni della cinta muraria, molto mal ridotti ma ancora riconoscibili e la torre di massimo avvistamento, cimata e trasformata in torre campanaria. La chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta, risale al XIV secolo e conserva due pregevoli statue quattrocentesche della Madonna in legno policromo di cui una, detta della fertilità, si vuole sia stata trovata sotterrata sulla vetta del monte dell'Ascensione, dove, gli appartenenti ad una setta religiosa, fondata nella prima metà del trecento dall'ascolano Meco del Sacco, l'avrebbero nascosta per sottrarla alla fuga devastatrice degli " sbirri" della Inquisizione.
Un affresco ed un bassorilievo, ambedue trecenteschi, posti sul lato estrerno della parete meridionale della chiesa, restano l'unica testimonianza di uno dei 6 romitori costruiti da Meco del Sacco e dai suoi "sacconi" sul monte dell' Ascensione. Al nome di Polesio è legata la leggenda di S. Polisia, figlia di Polimio, prefetto romano di Ascoli, la quale, convertitasi al cristianesimo, fuggì sul monte dell'Ascensione per non cadere nelle mani dei soldati del padre che la inseguivano gettandosi, poi, in una voragine miracolosamente apertasi dinanzi a lei.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021