testata per la stampa della pagina
condividi

I giochi storici ascolani dal medioevo ad oggi

Un momento della giostra a cavallo
Cavaliere in gara
 

Ascoli vanta una straordinaria continuità dal medioevo ad oggi di giochi storici a cavallo organizzati in occasione della festa patronale di S. Emidio, che hanno assunto quindi il significato di giochi calendariali o di consuetudine (anche se potevano essere organizzati estemporaneamente, in altri periodi dell'anno, giochi straordinari o «di apparato» per eventi particolari).

Dal '400 i giochi equestri prevedevano due fasi distinte: 1) la mostra, sfilata del nobile cavaliere e del suo seguito («brigata») davanti al pubblico, indossando sopravvesti ricamate (dal '500 recanti imprese e stemmi di famiglia) dai colori ben identificabili; 2) l'armeggeria, effettuata dal cavaliere (dopo essersi tolti gli abiti da sfilata, indossando un'armatura o un più pratico farsetto o tunica), che consisteva nella rottura della lancia contro il bersaglio.

 

GIOSTRA (dal latino juxta= vicino, juxtare= avvicinare). Dalla metà del XII secolo si distinse dal torneo (combattimento collettivo, mischia o «melée», di uomini a cavallo disposti a squadra, caricanti con le lance in resta e pronti a colpire in punti precisi gli avversari, in campo aperto o in un recinto), precedendo la formazione delle squadre.

Dalla prima metà del XIV sec. divenne una componente del torneo fin quando (circa la metà del XV sec.) divenne autonoma (cfr. René d'Anjou, Traictié de la forme et devis d'un tournoi).
Le più comuni giostre, ancora oggi riproposte in varie località italiane, sono la giostra dell'Anello e quella della Quintana.

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO