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Perché le definiamo rinnovabili?

Una definizione afferma che "le fonti energetiche rinnovabili sono quelle caratterizzate da un tempo di ripristino confrontabile con quello di utilizzo ed il cui impatto ambientale sia trascurabile". Questo perché il loro utilizzo va ad utilizzare ciò che naturalmente verrebbe prodotto (sole, vento, maree) così che è possibile sfruttare la natura stessa per la produzione dell'energia da noi utilizzata, senza intaccare le risorse fossili che tanti anni hanno impiegato per formarsi, si pensi che il petrolio si è formato in "soli" 300 milioni di anni.

Le FER sono:

  • Energia Eolica
  • Biomasse
  • Geotermia
  • Solare Fotovoltaico
  • Solare Termico
  • Mini e micro-idraulica
  • (Maree e moti ondosi)
 

Le FER offrono due possibili strade di inserimento nelle dinamiche di produzione e distribuzione dell'energia:

  1. Sfruttamento delle risorse rinnovabili per la produzione di energia elettrica e di energia termica (acqua calda sanitaria e non). La politica energetica nazionale già è orientata in tale direzione,
  2. l'utilizzo dell'idrogeno prodotto da FER come vettore energetico.
 

La produzione di idrogeno da fonti rinnovabili permette di:

  • aumentare la producibilità delle FER consentendone la produzione in tempi e luoghi diversi da quelli di utilizzo* (e superando di fatto uno dei limiti delle FER);
  • rendere competitive le FER rispetto a quelle tradizionali in applicazioni attualmente di esclusiva competenza dei combustibili fossili.
 

*Infatti bisogna ricordare che il più grande limite delle FER è che sono forme di energia aleatorie, per esempio: dispongo di un impianto eolico e in un dato momento ho bisogno di energia elettrica e in quel determinato istante non c'è vento, come facciamo?! Ecco spiegata la grande fiducia che viene riposta nell'idrogeno (con le FER produco energia, "gratuita" e senza impatto per l'ambiente, con l'energia prodotta la utilizzo per produrre idrogeno che posso immagazzinare ed utilizzare quando realmente ne ho bisogno).
 
Così per vie brevi siamo arrivati a quello che probabilmente sarà il nostro futuro: la "generazione distribuita". Ossia, ognuno di noi produrrà dell'energia per le proprie esigenze e ciò che non consuma potrà rimanere a disposizione sotto forma di idrogeno per i futuri utilizzi.

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