11.08 h 21.30 Ascoli Piceno Teatro Romano
con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres
drammaturgia e regia Mitipretese e Luigi Saravo
scenografo Emanuele (Lele) Silvestri oggetti ed elementi di scena Bruna Calvaresi
costumi Annamaria Porcelli musiche Francesco Santalucia
un progetto di Mitipretese [Mandracchia, Reale,Toffolatti, Torres]
in collaborazione con Artisti Riuniti
Il pubblico prende posto in sala. La scena è spoglia, scandita da ciòche resta dopo la guerra. Un cumulo di vecchie valige, un tavolo divelto, sedie spaiate seminate attorno, resti di detriti e utensili, in fondo un muro coperto da vecchi drappi di tela. Una donna percorre la platea, smarrita, confusa. Siagita, e altre due la raggiungono a calmarla. E' la fine della guerra e prestole donne rimaste saranno spartite dai vincitori. Poi le tre superstitiabbandonano il pubblico sotto il richiamo di una sirena, come se ancoraqualcosa dovesse colpirle, come se ancora ci fosse qualcosa da cui potersidifendere. Le donne raggiungono il muro e tolgono i drappi. Ecco, su quel muroappaiono i volti di tutti quelli che la loro guerra ha ingoiato. E' l'iniziodella tragedia. Ecuba, Andromaca e Cassandra di lì a poco entreranno in contattocon Elena, colei che è stata la causa di ogni loro male.
L'attesa per le loro sorti le porterà attraverso la loro memoria agettare uno sguardo verso il tempo a venire, un tempo privo di senso, distanteda ogni legame con il mondo che fino ad allora avevano conosciuto. Inquest'attesa ognuna delle quattro cercherà di trovare il modo di sopravvivere,portando via con sé, nella propria valigia ciò che gli consentirà di farlo. PerCassandra sarà la vendetta, per Andromaca l'amore per il proprio figlio, perElena la bellezza, e per Ecuba la memoria di ciò che è stato, di quello che oraè, e di cosa sarebbe potuto essere.
Il nostro allestimento de Le troiane si concentra su questequattro figure femminili, quattro donne antiche e ancora capaci di raccontarcii segreti recessi della nostra costituzione profonda.
Abbiamocercato di rendere concreta e vitale la parola di Euripide, abbiamo lasciatoche attraversasse i corpi di chi era in scena per lasciarla risuonare nella suaassoluta vibrante, tragica bellezza.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021