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Aquiloni, Profeti, Santi: Gaetano Carboni ha raggiunto i suoi personaggi

Lettera del Sindaco Guido Castelli in memoria del grande artista ascolano scomparso qualche giorno fa


Gaetano Carboni ed il Palio della Quintana del 3 agosto 2014

Sabato scorso la chiesa dei santi Pietro e Paolo era gremita per l'estremo saluto al maestro Gaetano Carboni: artisti, intellettuali, ex alunni, semplici conoscenti ed estimatori della sua arte hanno voluto così testimoniare la loro riconoscenza ad un artista che attraverso la pittura e la sua stessa esistenza, improntata ad una critica costruttiva della contemporaneità, ha rappresentato per molti un punto di riferimento estetico e morale.

Accanto al feretro, era esposto uno dei pali della Quintana eseguiti dall'artista ascolano che ha voluto celebrare le ricorrenze decennali della gara equestre donando al Comune uno stendardo dipinto: questa consuetudine, rinnovatasi nel 2014 in occasione del sessantennale, resterà ancora in vita per la prossima ricorrenza, in quanto Carboni ha già lasciato ad una persona di sua fiducia il palio del settantesimo anniversario.

A conferma che il passare del tempo non sembrava avere esaurito la creatività di Gaetano Carboni, ormai da più di cinquant'anni presente da protagonista nel panorama dell'arte marchigiana, il pittore ascolano nei suoi ultimi lavori ha evidenziato un accentuarsi della componente onirico - fantastica che ormai da molti anni improntava la sua produzione matura.

Approfondendo la tematica dei Profeti, sviluppata negli ultimi decenni, Carboni ha proposto nelle sue opere più recenti figure di santi che svolgono un ruolo di intermediari nei riguardi dei bisogni dell'umanità: si tratta di sagome dal volto indefinito che galleggiano come sospese nei cieli della fantasia, legate fra loro dagli esili fili con cui guidano gli aquiloni.

La tavolozza si era ormai orientata verso una gamma di colori rarefatti e sfumati di azzurro, di violetto e di lilla, ravvivati dall'inserimento di piccole pietre luminose che richiamano la presenza di astri lontani. Le stesure cromatiche si caratterizzavano per la cura con la quale Carboni ha alternato alle campiture uniformi vaste zone dipinte con piccoli tocchi di pennello che accentuano il senso atmosferico delle sue composizioni. Anche i supporti utilizzati dall'artista negli ultimi tempi presentano inediti formati circolari entro i quali le figure e i rari scorci architettonici si dispongono in maniera armoniosa, tenendo conto della circolarità delle tavole che fanno apparire queste immagini come delle visioni celesti ritagliate dalla lente di un cannocchiale.

La maturità e le esperienze della vita hanno smussato nell'animo di Carboni certe intemperanze che guidavano la sua creatività negli anni Sessanta e Settanta e, superata la boa dell'ottantesimo compleanno, il maestro ascolano ha conseguito quella serenità che discende da un maggior distacco nel rapportarsi con la quotidianità, cogliendo del presente soltanto gli aspetti più piacevoli e più congeniali al suo temperamento.

Da questa nuova quiete discende la pittura dei suoi anni estremi, un'arte che rasserena l'animo e nel contempo invita a pensare.

 
 

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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