24 e 25 marzo 2018
Teatro Ventidio Basso
Eureka
una creazione Kataklò Athletic Dance Theatre
ideazione, direzione artistica, regia, coreografie Giulia Staccioli
collaborazione artistica Alberta Palmisano
performers Maria Agatiello, Giulio CrocettaEleonora Guerrieri, Stefano Ruffato, Marco Zanotti
disegno luci Marco Farneti
musiche varie elementi di scena e costumi Studenti di Scenografia Accademia di Brera
Francesca Moioli, Beatrice Torresin, Greta Gasparini
Valerio Brambilla, Erika Mazzola
produzione Kataklò Athletic Dance Theatre e Mito
promozione e distribuzione Progetti Dadaumpa s.r.l
Che Giulia Staccioli sia una sperimentatrice è ormai chiaro da venti anni, da quando nel novembre 1996 fondò Kataklò la prima compagnia italiana di athletic theatre facendosi notare da critici, teatranti, sportivi, spettatori e danzatori, "semplicemente" intuendo le incredibili potenzialità artistiche di sette ginnasti riuniti sotto un nome dalle sonorità esotiche. Nonostante gli anni trascorsi, le energie spese e le esperienze accumulate una cosa però mai è cambiata: la voglia di Staccioli e della sua compagnia di spingersi continuamente oltre, oltre i limiti fisici, oltre il già visto, oltre il conosciuto, oltre il gesto atletico, il circo, la danza, il teatro, oltre l'idea di ovvio.
È con l'attesissimo spettacolo Eureka che la creativa coreografa si rimette alla prova con la stessa energia e caparbietà di 20 anni fa, mettendo in scena la sua rielaborata e inedita visione di idea, regalando al suo fedele pubblico i suoi nuovi e poetici quadri in movimento. Kataklò non ha mai smesso di sorprendere facendosi portavoce della cultura italiana nel mondo attraverso tournée teatrali intercontinentali, collaborazioni con Istituti Italiani di Cultura e il Ministero degli Esteri, grandi eventi, festival, e manifestazioni culturali di prestigio, superando da sempre ogni confine culturale, linguistico e generazionale.
Eureka (dal greco "ho trovato") come è ben noto rimanda alla celebre esclamazione dell'antico matematico greco Archimede urlata, correndo nudo per la città, per celebrare e condividere con la sua gente una sorprendente scoperta appena avvenuta. Non è un caso che il titolo del nuovo spettacolo teatrale di Kataklò si ispiri a questa vicenda: Staccioli comunica con la stessa forza del celebre scienziato la voglia di condividere con il suo pubblico la ricerca di un movimento nuovo, espressivo, intenso, teatrale, senza la volontà di porlo su un piano intellettuale astratto ma sempre immediatamente comprensibile e apprezzabile da tutti. Gli strumenti che la coreografa utilizza in Eureka per esprimere le sue idee sceniche sono le stesse che fanno di Kataklò da venti anni una compagnia dai riconoscimenti internazionali: i gesti intensi, interpretati e mai scontati dei suoi espressivi performer, la scelta di luci suggestive e accattivanti, la ricerca musicale accurata ed eterogenea che spazia da melodie sconosciute a brani che fanno parte della memoria storica e culturale di tutti e costumi che suggeriscono ambientazioni sempre nuove. I due tempi dello spettacolo sono molto diversi tra loro: il primo tempo è intenso, poetico, evocativo, quasi in bianco e nero, in cui il corpo e la luce sono protagonisti; il secondo invece è colorato, energico, coinvolgente e ironico. Eureka è uno spettacolo eterogeneo in cui sono racchiusi tutti gli aspetti che Kataklò coltiva dai suoi esordi.
Eureka è uno spettacolo a quadri il cui
cuore pulsante sono le straordinarietà fisiche ed espressive di cinque
performer che si sono già fatti conoscere dagli spettatori di tutto il mondo
con lo spettacolo Puzzle. Cinque corpi diversi, cinque percorsi esperienziali
ed artistici differenti, cinque capacità interpretative, cinque sensibilità per
rispondere agli stimoli creativi della coreografa, ma che insieme creano un
potentissimo amalgama corporeo, visivo e poetico che riempie i sensi degli
spettatori lasciando senza fiato. In Eureka
tuttavia i performer hanno una nuova responsabilità e un altrettanto
spettacolare difficoltà da gestire: quella di condividere il palco con cinque comparse
del pubblico desiderose di far parte in modo attivo e performativo alla
riuscita dello show. In scena infatti, ad ognuno dei cinque danzatori-performer
della compagnia è affidato uno "SpettAttore" grazie al quale, e attraverso il
quale, rendere vivi, credibili e unici alcuni degli immaginari di Staccioli
che, ogni sera, prima della replica, istruisce i 5 candidati rispetto ai loro
ruolo e al loro specifico compito. Le cinque comparse acquisiscono così,
all'occorrenza nello sviluppo dello show, diverse nature: a volte sono
caratteri attivi, altre elementi di pura materia, a tratti sono scenografie
luminose e a volte vivaci compagni di scena, in alcuni quadri sensibili
presenze animate, in altri tenui e delicate apparenze; ma, a prescindere dal
ruolo che di volta in volta vestono, sono dei componenti fondamentali per la
messa in scena di quell'Idea straordinaria che Staccioli vuole regalare. Si
forma così tra danzatori e comparse una sorte di diade sempre rinnovata, in cui
entrambe le parti sono disposte a creare e mantenere salda un'affinità
artistica, fisica e mentale, dando vita ad un rapporto esclusivo, unico e di
fiducia reciproca dall'inizio alla fine dello spettacolo. Le sfide di questo
spettacolo sono molteplici: Staccioli ha ideato quadri coreografici credibili
che creano un'alchimia, a tratti poetica, a tratti divertente, tra danzatore e
il proprio compagno di ventura, i danzatori invece, dalle altissime capacità
performative e di improvvisazione, diventano mentori esperti che guidano e
gestiscono il proprio pupillo per tutta la durata dello spettacolo, dalla
preparazione e vestizione dietro le quinte, all'azione visibile su palco.
Eureka è compartecipazione di un'esperienza vissuta su più
livelli: sia da chi il palco lo calpesta con un'evidente responsabilità
artistica, sia da un pubblico in platea incuriosito ed emozionato per la
condivisione esperienziale di cui è testimone al di là della quarta parete. Ogni
spettacolo diventa così unico, originale, irripetibile la cui peculiarità è
arricchita di replica in replica dall'elemento umano sempre nuovo che affianca
i danzatori e che apporta con originalità la propria fisicità, collaborazione,
emozione e disponibilità partecipativa. In un momento storico in cui la spinta
creativa del teatro fisico, ormai divenuto così popolare, verte sul
virtuosismo, sulla prodezza gratuita e sullo stupore a tutti i costi, Staccioli,
ancora una volta, va contro corrente e mette al servizio dell'arte un'idea che
torna all'umano aiuto, al valore della relazione, alla ricerca della qualità
del
gesto senza manierismo. Un'idea generosa a disposizione
sia dei suoi danzatori, sia di coloro che si cimentano per la prima volta al
rituale teatrale vivendo una magia iniziatica a contatto con grandi
professionisti.
In Eureka l'idea
unisce e diventa "il cammino più corto tra uomo e uomo" per citare Roger
Garaudy, Staccioli e i suoi danzatori non si pongono su di un piedistallo
irraggiungibile ma si fanno vicini, complici di un'azione vissuta. Il pubblico,
uscendo da teatro, non solo avrà gustato e si sarà divertito con uno spettacolo
di danza e di teatro fisico di altissimo livello, sensibilità e gusto, ma si
porta a casa anche una gioia non solo sul piano degli occhi ma anche della
partecipazione umana duratura.
Ci interessa sottolineare che la partecipazione delle cinque comparse
sarà gestita e guidata dalla compagnia con la collaborazione del teatro nei
giorni precedenti alla messa in scena dello spettacolo. Nessun spettatore sarà
colto di sorpresa e coinvolto in modo forzato; si tratta di candidature
spontanee raccolte e valutate dalla coreografa. I candidati non è richiesta
alcuna preparazione fisica specifica né teatrale.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021