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Seguendo gli spostamenti del «Museo Antonio Orsini»


Itinerario storico-artistico dentro l'antica città da guardare nella bellezza dei suoi antichi palazzi in travertino.

Da Piazza Arringo, dopo aver visto il busto di Antonio Orsini, si prosegue alla volta di Palazzo Bartoli in Piazza del Popolo dove ha avuto sede la Farmacia «Orsini». Il giovane Antonio, nel retro-bottega, aiuta lo zio speziale che lo ha voluto, orfano di padre, presso di sé e lo istruisce su semplici. Qui nasce l'amore di Orsini per l'amabile scienza (Botanica) in particolare e per le Scienze Naturali in generale.  Nel 1817 la farmacia Orsini ed il Museo Orsini si separano, il Museo è presso il Ginnasio pubblico nell'edificio del Convento dei Gesuiti in San Venanzio (sito in Piazza Bonfine). Proseguendo, da Piazza del Popolo, su Corso Mazzini, percorrendo via Luigi Dari si raggiunge Piazza Bonfine. Da Piazza Bonfine si continua su Via Antonio Orsini e si ritorna indietro fino a piazza Arringo. Qui, a partire dal 1850 al secondo piano del Palazzo Comunale, viene trasferito il ricco «Museo di Storia Naturale Antonio Orsini». Successivamente tutte le collezioni sono spostate in Piazza Roma, sopra la Farmacia Simonelli al terzo piano dell'abitazione di Giovanni Tranquilli, nel Palazzo Silvestri in ex Piazza Montanara. Giovanni Tranquilli è il figlio della sorella di Orsini, Marianna, erede delle stesse. Il Museo è aperto al pubblico per tre giorni la settimana. Curatore del Museo è il prof. Alessandro Mascarini. Alla morte di Giovanni Tranquilli le raccolte sono spostate e custodite da Cesare Mariotti, nel Palazzo Mariotti (ex Bigatteria di Giovanni Tranquilli, in Via Tito Betuzio Barro n. 14).  [La città di Ascoli conserva ancora in sé le tracce del cardo e decumano romano]. Salendo da via Pretoriana è l'ultima casa sulla destra. Giunti al Palazzo Mariotti si osserva bene la struttura in cui è possibile «leggere» gli ampi spazi areati per la bachicoltura. Ascoli e Padova sono stati, a partire dal 1912, i due centri di riferimento nazionali per l'allevamento del baco da seta (Regia stazione di gelsicoltura e bachicoltura). L'ultima erede Mariotti, dona una parte delle collezioni orsiniane erediate alla Provincia che le farà sistemare presso l'Istituto tecnico agrario. Nel 1995, dopo un lavoro di catalogazione, viene riaperto in Corso Mazzini al civico 39 (Palazzo Catenacci, ex Caserma di Vigili del Fuoco, oggi di proprietà della Guardia di Finanza), al secondo piano il Museo di Storia Naturale Antonio Orsini. Da qui il 25 novembre 2006 esso è stato spostato nel complesso della Cartiera papale, all'ultimo piano dove è tutt'ora.
Per chi volesse continuare a cammianre, per raggiungere il Museo, ci sono due possibilità.

  1. Da Palazzo Catenacci si torna indietro a salire le scalette dell'Annunziata, si percorre per un tratto Viale E. Pacifici Mazzoni, tagliando su Rua del Parnaso, ci si riporta su Lungo Castellano Sisto V con direzione Ponte Cartaro, giungendo così alla Cartiera (il percorso è in salita nel primo tratto-le scalette)
  2. Diversamente si può tornare in Piazza Arringo e da qui percorrere tutto lungo Castellano Sisto V (percorso alberato con un tragitto più lungo ma senza forti salite) giungendo così dopo aver attraversato il Ponte Cartaro alla Cartiera.
 

Altrimenti si torna in Piazza Arringo al punto di partenza e si può andare a visitare la Pinacoteca Civica, dove sono conservati i ritratti di Antonio Orsini e della sorella Marianna (madre di Giovanni Tranquilli). Entrambi i ritratti, eseguiti dal pittore ascolano Giulio Cantalamessa, sono stati donati, da Giulia Mariotti e dal consorte Adone Gatti, alla Pinacoteca l'8 giugno del 1960.


Gli scritti virgolettati, così come i percorsi orsiniani sono tratti dal libro di Maria Luce Sestili "Antonio Orsini 1788-1870 passato e presente in continua evoluzione" Lìbrati, 2018.


 

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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