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Piano di Protezione Civile Comunale


Con delibera di consiglio comunale n. 18 del 18/02/2025  è stato approvato il Piano di Protezione Civile comunale ai sensi del Decreto Lgs. 2 gennaio 2018 n. 1 e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2021.

Il Piano è stato redatto in conformità al nuovo Codice di Protezione Civile (D.Leg. 1 del 2 gennaio 2018) e relativa normativa Regionale; in particolare l'articolo 18 del codice stabilisce:
“Art. 18 - Pianificazione di protezione civile
1. La pianificazione di protezione civile ai diversi livelli territoriali è l'attività di prevenzione non strutturale, basata sulle attività di previsione e, in particolare, di identificazione degli scenari di cui all'articolo 2, comma 2, finalizzata:
a) alla definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l'organizzazione delle strutture per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto, garantendo l'effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità, in relazione agli ambiti ottimali di cui all'articolo 11, comma 3, definiti su base provinciale ((...));
b) ad assicurare il necessario raccordo informativo con le strutture preposte all'allertamento del Servizio nazionale;
c) alla definizione dei flussi di comunicazione tra le componenti e strutture operative del Servizio nazionale interessate;
d) alla definizione dei meccanismi e delle procedure per la revisione e l'aggiornamento della pianificazione, per l'organizzazione di esercitazioni e per la relativa informazione alla popolazione, da assicurare anche in corso di evento;
2. È assicurata la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile, secondo forme e modalità individuate con la direttiva di cui al comma 4 che garantiscano, in particolare, la necessaria trasparenza.
3. I piani e i programmi di gestione e tutela e risanamento del territorio e gli altri ambiti di pianificazione strategica territoriale devono essere coordinati con i piani di protezione civile al fine di assicurarne la coerenza con gli scenari di rischio e le strategie operative ivi contenuti.
4. Le modalità di organizzazione e svolgimento dell'attività di pianificazione di protezione civile, e del relativo monitoraggio, aggiornamento e valutazione, sono disciplinate con direttiva da adottarsi ai sensi dell'articolo 15 al fine di garantire un quadro coordinato in tutto il territorio nazionale e l'integrazione tra i sistemi di protezione civile dei diversi territori, nel rispetto dell'autonomia organizzativa delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.
4.1 L'approvazione
A livello comunale il piano è approvato con deliberazione consiliare nella quale vengono definite le modalità di revisione periodica e di aggiornamento dello stesso. Gli aggiornamenti del piano che non comportano modifiche sostanziali di carattere operativo possono essere demandati a provvedimenti del sindaco, della giunta o della competente struttura amministrativa.
4.2 L'aggiornamento e la revisione
Considerata la natura dinamica del piano di protezione civile, al fine di garantire l'efficacia e l'operatività delle misure in esso previste, l’ente competente procede ad un aggiornamento ed una revisione periodica che tenga conto degli esiti delle esercitazioni secondo le modalità di seguito descritte:

  • Aggiornamento costante per i dati di rapida evoluzione quali, ad esempio, la rubrica, i responsabili dell'amministrazione, le risorse disponibili, i ruoli;
  • Revisione periodica con cadenza massima triennale per la variazione degli aspetti più rilevanti del piano quali, ad esempio, gli scenari di rischio, il modello di intervento, l'assetto politico e amministrativo, l'organizzazione della struttura di protezione civile, le modalità di partecipazione della popolazione allo sviluppo del piano e di informazione della stessa sui rischi.”

4.3 Il monitoraggio
Le regioni nel rispetto della loro autonomia organizzativa provvedono almeno una volta all'anno a monitorare lo stato dell'arte della pianificazione di protezione civile a livello locale.
4-bis. La direttiva di cui al comma 4 definisce anche le modalità di raccordo delle attività connesse all'assistenza alla popolazione, tra i piani di emergenza delle infrastrutture nazionali di trasporto con i piani dei diversi livelli territoriali.”

Gli elaborati che costituiscono il Piano contengono le seguenti informazioni:

Inquadramento del territorio
Individuazione dei rischi e definizione dei relativi scenari:

  • Rischio sismico 
  • Rischio idrogeologico e idraulico 
  • Rischio gravitativo - frane 
  • Rischio idraulico - alluvioni 
  • Cavità sotterranee 
  • Fenomeni meteorologici avversi: neve e temporali 
  • Deficit idrico 
  • Rischio incendi boschivi e di interfaccia
  • Rischio inquinamento ambientale
  • Rischio industriale
  • Rischio dighe 
  • Rischio igienico sanitario 
  • Incidenti con alto numero di persone coinvolte
  • Rischio nbcr 
  • Gestione emergenze radiologiche e nucleari
  • Rinvenimento o sospetta presenza di sorgenti orfane
  • Trasporto materie radioattive e fissili
  • Rischio rinvenimento ordigni bellici 
  • Black out elettrico
  • Eventi di rilievo regionale o locale 
 

- Il modello di intervento
- Approvazione, aggiornamento, revisione e valutazione del piano di protezione civile  
- La partecipazione dei cittadini all’attività di pianificazione di protezione civile  
- Informazione alla popolazione  
- Allegati

Inoltre tutti i contenuti del piano sono stati elaborati secondo il modello di Geodatabase elaborato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e sono consultabili attraverso il portale cartografico dedicato (vai al portale cartografico).  



 

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Ultima Modifica: 27 Febbraio 2025

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