Condividere le modalità operative per
l'attivazione e la gestione in rete territoriale integrata di percorsi di
accoglienza e di uscita dalla violenza rivolti alle donne del territorio. E'
questo lo scopo principale dei protocolli istituzionali e operativi firmati questa
mattina a palazzo Arengo, e che coinvolge i seguenti soggetti: gli Ambiti
Territoriali Sociali n. 21, 22, 23, 24,la Polizia Municipale, Ambito
Territoriale Sociale 19 Asur Marche Area Vasta n.5 Ascoli Piceno - San
Benedetto del Tronto, Carabinieri - Comando Provinciale di Ascoli Piceno,
Centro Antiviolenza, Confindustria Provincia Ascoli Piceno Ordine dei Medici e
degli odontoiatri della Provincia di Ascoli Piceno, Organizzazioni Sindacali
territoriali CGIL CISL UIL ,Prefettura di Ascoli Piceno, Provincia di Ascoli
Piceno ,Questura di Ascoli Piceno ,Regione Marche ,Tribunale di Ascoli Piceno
Ufficio Scolastico regionale per le Marche - Ufficio V - Ascoli Piceno e Fermo
, La Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e
donna della Regione Marche e l'Associazione On the Road.
"La
firma odierna di questo protocollo, che cade all'interno della Settimana della
Famiglia, rappresenta un momento importante e significativo per tutto il
nostro territorio - dichiara il
Vicesindaco di Ascoli Piceno Donatella Ferretti - Un'iniziativa lodevole partita
dalla Regione Marche che prende in esame un tema molto complesso da trattare.
Dobbiamo far convergere tutti i soggetti che sono coinvolti, ovvero le
Istituzioni, le Forze dell'Ordine, le associazioni del Terzo Settore, il Centro
Antiviolenza e altri Enti, in modo che ognuno di loro sappia come comportarsi e
conosca il percorso da intraprendere, per aiutare le donne ad uscire
dall'incubo delle violenze di genere. Ciò conferma che viviamo in una terra
ricchissima di eccellenti risorse umane, in grado di mettersi al servizio di
chi ha più bisogno".
"Volevo
sottolineare l'approccio formidabile con il quale stiamo trattando un problema
così importante e purtroppo attuale quale è quello della violenza - afferma il Sindaco di Ascoli Piceno Guido
Castelli - e, quindi
ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno reso possibile ciò. Valutiamo
anche, in futuro, l'idea di poter allacciare collegamenti con le regioni vicine
proprio in nome della collaborazione dell'agire in rete."
"E'
importante distinguere tra il conflitto e la violenza - spiega Paola Mazzotti della Regione Marche -. Nel conflitto nessuno prevarica
sull'altro a differenza della violenza. Con questo protocollo, per poter
parlare un linguaggio comune, vogliamo potenziare la comunicazione fra i
diversi soggetti e puntare molto sulla reciprocità. Stiamo parlando di un
problema sociale e quindi lavoriamo per contrastare un reato".
La
Mazzotti ha reso noto alcuni
dati: nel 2018 nelle Marche sono state 534 le donne che hanno chiesto aiuto ai
5 centri antiviolenza della regione, 69 delle quali solo ad Ascoli. Un altro
dato riguarda i figli coinvolti: 466 di cui 140 maggiorenni e 326 minorenni.
Nello specifico il protocollo operativo prevede
un percorso integrato. Il percorso integrato è stato suddiviso, per questioni
organizzative, in due macrofasi: una prima fase di urgenza/emergenza e primo
intervento e una seconda fase di post-emergenza. Tale suddivisione
risponde alla necessità metodologica di scandire chiaramente in due fasi
distinte un percorso articolato complesso, anche se, a livello operativo,
nella gestione del caso specifico, sono strettamente collegate. Potrà
verificarsi, infatti, che la prima fase, collegata all'emergenza, risulterà
strettamente legata a quella di post-emergenza. In relazione, più
specificamente, a modalità operative e tempi d'intervento, essi sono da
ritenersi indicativi, in quanto i percorsi di aiuto vanno sempre riferiti alla
tipologia di violenza o di maltrattamento di cui è vittima la donna che esprime
il disagio.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021