Ascoli Piceno, autorità urbana capofila, ha
risposto alla 5^ Call di "Urban Innovative Actions" sul Cambiamento
demografico.
Si sbarca direttamente in Europa con un progetto innovativo e di
area vasta. Si apre finalmente la strada. Il Comune di Ascoli Piceno in qualità
di autorità urbana capofila ha sottoscritto un protocollo d'intesa insieme ai
comuni di Castel di Lama, Colli del Tronto, Folignano, Maltignano e Spinetoli
per rispondere alla 5^ Call del bando europeo "Urban Innovative Actions" (UIA),
un'iniziativa dell'Unione Europea che fornisce alle aree urbane di tutta Europa
risorse per testare soluzioni nuove e non provate per affrontare le sfide urbane
sulla base dell'articolo 8 del FESR. L'iniziativa ha un bilancio totale del
FESR di 372 milioni di EUR per il periodo 2014-2020.
Urban Innovative Actions per questa 5^ call aveva scelto quattro
pilastri sui quali progettare: Qualità dell'aria, Economia circolare, Cultura e
patrimonio culturale e Cambiamento demografico.
L'Unione Europea con UIA
chiedeva un progetto Innovativo,
proponendo un progetto mai realizzato altrove in Europa; Partecipativo, coinvolgendo le principali parti interessate
potatrici di competenza e conoscenza al progetto, sia nella progettazione che
nell'attuazione; di buona qualità,
cioè avere ambizioni realistiche, attività coerenti e una gestione efficace, un
budget coerente e proporzionato e accordi di gestione efficaci per la riuscita
del progetto; Misurabile, definendo
risultati chiari che possono essere misurati e quantificati; Trasferibile: affrontando una sfida
urbana che può essere rilevante per le altre autorità urbane in Europa.
Urban Innovative Actions permette di chiedere un contributo
massimo di 5 milioni di euro come cofinanziamento dell'80% della somma prevista
per la realizzazione del progetto. Il comune di Ascoli Piceno e i suoi partner
Bim Tronto, UniCam e Hub21, che costituiscono la delivery partner che
cofinanzieranno con il restante 20%, cioè 1 milione di euro, il progetto
complessivo da 6 milioni di euro. Il Comune è partito dal concetto di Smart
City e ha posto come valore l'ex Convento di San Domenico (ex Istituto
Trebbiani nel quartiere Piazzarola) conferendo l'immobile come valore di
cofinanziamento per la sua parte. Così hanno fatto gli altri partner: Il Bim
Tronto nel potenziare azioni turistiche tramite il patrimonio culturale per
attrarre turisti che siano invogliati a diventare residenti in questi
territori, l'UniCam per la progettualità, Hub21 nel formulare proposte di
servizi innovativi per aumentare l'attrazione di nuovi residenti nei Comuni
dell'intesa.
Si è puntato infatti per
combattere il decremento demografico sull'housing sociale coniugato all'hub
sociale: abitazioni con massimo risparmio energetico e quindi green, ma con
affitti calmierati per premettere a giovani coppie o famiglie che non possono
affrontare gli affitti di mercato di tornare a vivere nel centro storico
della città.
Ma si è pensato che una
semplice abitazione anche se di massima qualità non fosse da sola l'attrazione
per vincere la fuga da questi territori. Occorreva porre nello stesso
contenitore servizi innovativi che dessero prospettive occupazionali con nuove
attività e rendessero la vita di chi vuol venire ad abitare nel centro storico
di Ascoli Piceno o negli altri Comuni davvero funzionale. In questa prima fase
dunque ai Comuni della rete, Ascoli Piceno nell'ambito del progetto, così come
per i suoi abitanti, permetterà senza alcun costo di potere fare direttamente
da casa i certificati che fino ad ora di norma si fanno presso l'ufficio
anagrafe, o per l'iscrizione dei figli a scuola.
Significa sburocratizzare la vita dei cittadini, rendere
disponibili dipendenti per altre mansioni. All'interno dell'ex Convento di San
Domenico è prevista oltre la ristrutturazione per realizzare appartamenti di
housing sociale, anche la realizzazione di un ambulatorio gestito da medici in
pensione, un laboratorio nel riuso di materiale informatico e tecnologico in
genere, una Scuola per la realizzazione di Gioielli del Popolo dei Piceni sotto
il tutoraggio di archeologi sperimentali. Nell'ambito del progetto prevista
anche la digitalizzazione della biblioteca comunale presso il Polo di
Sant'Agostino: dal Fondo antico, che comprende opere di grande qualità, alle
copie dei giornali dell'emeroteca come fonte di storia contemporanea. Un
servizio che verrà fornito in seguito agli altri Comuni. Queste attività
saranno tutte fonte di nuova occupazione. Così pure la creazione di un nuovo
brand moda nel tessile recuperando abiti dismessi eliminando una fase della
loro vita, cioè lo smaltimento, rendendoli invece ancora fonte di sostenibilità
e nuova occupazione con l'utilizzo di commercianti del settore abbigliamento
che sono stati colpiti dalla crisi e competenze professionali espulse
dall'importante settore del tessile nel Piceno e nel Santegidiese.
In una prima fase previsti circa 10 appartamenti di diverse
superfici e almeno 6 locali per attività. Sarà ristrutturato un primo corpo di
fabbrica per la partenza del progetto. Ma una volta che il progetto fosse
approvato sono già state individuate forme d'investimento per ristrutturare
l'intero edificio storico creando altre abitazioni.
Ci sono poi partner a sostegno non oneroso in questo momento che
sono Bottega del Terzo Settore, Confindustria Centro Adriatico, Fondazione
Carisap, Cgil, Cisl e Uil.
La scadenza per questa 5^ e
ultima Call di "Urban Innovative Actions" era fissata alle ore 14 dello scorso
12 dicembre. Il progetto è stato inserito nella piattaforma online dell'Unione
Europea l'11 dicembre.
Ora occorre attendere circa tre mesi per verificare l'esito che
naturalmente si spera favorevole. Intorno ai primi del 2020 si conosceranno
quante autorità urbane in Europa hanno risposto al bando e quanto è il budget
che l'Unione Europea ha previsto per i finanziamenti dei progetti approvati.
Ultima Modifica: 04 Novembre 2021