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Mi sa che fuori è primavera


Gaia Saitta

Domenica 22 Marzo ore 21.00
Teatro dei Filarmonici
Via delle Torri - Ascoli Piceno

Mi sa che fuori è primavera

tratto dall'omonimo libro di Concita De Gregorio 
pubblicato da Feltrinelli 
progetto Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta 
adattamento teatrale Gaia Saitta 
regia Giorgio Barberio Corsetti 
con Gaia Saitta 
scene Giuliana Rienzi 
video Igor Renzetti 
luci Marco Giusti 
produzione Fattore K 
con Soc. Coop. Teatro Stabile delle Arti Medioevali 
Forteresse, Fondazione Odyssea 
spettacolo parte del progetto EU Collective Plays! Project 
co-funded by the Creative Europe Programme of the European Union

 

Gaia Saitta

La storia di Irina Lucidi è tristemente nota alla cronaca, una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L'uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato Mi sa che fuori è primavera. Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l'eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.

Un'attrice, Gaia. Una storia vera si trasforma in una terribile materia poetica. Racconta la prossimità del male e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. Gaia la racconta e la vive. Gli altri interpreti sono il pubblico presente in sala. Tra loro, senza neanche esserne coscienti, potrebbero nascondersi i personaggi evocati in palcoscenico. [...] Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l'altro, la persona con cui si decide di vivere la vita? Quali abissi nell'essere umano che neanche lui stesso conosce? La scomparsa delle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi delle bambine mai ritrovate, il dubbio. Medea al contrario. In questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, ma con una perfidia vendicatrice calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri, e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. Giorgio Barberio Corsetti

 


Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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