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Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani


Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani

Dal 7 aprile al 28 giugno 2023
Chiostro di Sant'Agostino


Mostra
Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture
di Giuliano Giuliani

Venerdì 7 aprile
ore 12.00 - 
Conferenza stampa di presentazione
ore 12.30 - Inaugurazione

"Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani" è una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani.
La mostra avrà due sedi: a Roma a partire dal 15 ottobre 2022 fino all’8 gennaio 2023 è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti Doria.

Giuliano Giuliani, scultore del bianco, nasce ad Ascoli Piceno, luogo natìo non solo della sua arte ma anche del materiale di cui si serve per crearla: il travertino, ovvero la roccia sedimentaria calcarea che, per le sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, è stata la pietra elettiva dell’architettura romana.
Lo scultore estrae direttamente dal grembo delle Marche la pietra e la lavora nella cava di famiglia a Colle San Marco, oggi trasformata nel suo studio a cielo aperto. Quelle stesse opere che sembrano dialogare con l’essenza del paesaggio marchigiano sono ora chiamate a confrontarsi con la storia della civiltà, nel nome di quella pietra che è l’essenza della materia del passato, proprio nell’area centrale del Foro Romano: lacerti di travertino affiorano dai resti della Basilica Emilia; nella piazza del Foro sono ancora visibili i lastroni in lapis Tiburtinus - estratto dalle cave di Tivoli - della pavimentazione antica; della stessa pietra sono i gradini della Basilica Giulia. Le forme morbide e fluttuanti delle sculture entrano in dialogo con le monumentali architetture romane, creando un fil rouge tra archeologia e arte contemporanea e introducendo suggestioni e riflessioni inedite sulla memoria e sul tempo.
Allo stesso tempo le sculture di Giuliani rappresentano veri e propri luoghi della sua terra: esprimono tratti formali e teorici che corrispondono al paesaggio e alle caratteristiche immateriali della regione Marche, all’interiorità che si esprime nel rigore del suo lavoro. Quello che ne viene fuori sono corpi pieni e compatti ma anche depressioni d’ombra che diventano parte integrante dell’espressività dell’opera: le armonie di pietra sono come rovine che l’artista - guidato dalla materia della sua terra e dal flusso del tempo - riporta alla luce ricercando le radici della civiltà e del nostro essere. 

 

 
 

Ultima Modifica: 24 Aprile 2023

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