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Congrua Pars di Sant'angelo Magno: definita un'altra annosa vicenda attraverso un protocollo tra Comune, Curia e Sestiere


Con la firma del protocollo d'intesa si è conclusa, con piena soddisfazione delle parti, l'intricata vicenda della congrua pars relativa al complesso della chiesa di S. Angelo Magno. La genesi della questione risale addirittura ai patti lateranensi del 1929 allorché lo Stato italiano e la Chiesa definirono il percorso per la restituzione di una "parte congrua" dei beni che erano stati confiscati alle parrocchie dopo l'unità d'Italia. Nel 1999 il Comune aveva proceduto all'attuazione delle norme concordatarie per quanto riguarda la Parrocchia di San Pietro e Paolo.Il protocollo d'intesa firmato dal sindaco Guido Castelli, dal parroco della chiesa di S. Angelo Magno e dal caposestiere della Piazzarola, Pierluigi Messidori, mette la parola fine ad una vicenda che, tra l'altro, stava molto a cuore del compianto Mons. Montevecchi  nei confronti del quale Amministrazione Comunale si era impegnata ad assicurare alla parrocchia spazi adeguati alle necessità catechistiche e ricreative.Con la risoluzione della congrua pars con l' 'Istituto Ecclesiastico che rinunciava, a titolo di congrua pars, al Chiostro e a tutti i locali che si affacciano sullo stesso Chiostro ritenendo congrua l'acquisizione, oltre alla Chiesa di San Gregorio Magno, dell'adiacente fabbricato denominato "ex isolamento"e di alcuni locali adiacenti alla stessa Chiesa, restava in sospeso il problema dei locali per il sestiere ma il protocollo d'intesa l'ha risolto e l'art. 2 definisce le porzioni di fabbricato da assegnare al Sestiere.Ora al Sestiere della Piazzarola andranno i locali  nella parte nord del Chiostro e la possibilità di fruire dell'intero Chiostro Maggiore, inteso come giardino centrale e corridoio disposto su quattro lati; una sede propria dove potrà organizzare al meglio la sua attività.Il Sestiere mantiene inoltre il diritto di passaggio per accedere da via S. Angelo Magno con attraversamento del sagrato della Chiesa e l'Amministrazione Comunale si impegna a far sgomberare il materiale cartaceo presente su n. 2 lati del Chiostro entro 60 giorni dalla stipula del  protocollo di intesa.Con questo accordo viene così disciplinato il possesso dei locali adiacenti il chiostro maggiore di Sant'Angelo Magno oggetto di retrocessione congrua pars del complesso immobiliare costituito dalla chiesa di S.Angelo Magno e da porzioni del fabbricato ad essa adiacenti.Come si ricorderà la  Chiesa di Sant'Angelo Magno e le porzioni di fabbricato ad essa adiacenti, ivi compreso il Chiostro, passarono in proprietà del Comune a seguito della soppressione degli Ordini e Corporazioni religiose disposta dal R.D. 7 luglio 1866, n. 3036. Poi, negli anni, il complesso divenne sede dell'Ospedale civile e una sua porzione sede del Sestiere della Piazzarola.Come detto, il Concordato del 1929 aveva previsto che i Comuni e le Province che fossero proprietari di immobili ex conventuali dovevano rilasciare, senza indennità, una congrua parte da destinarsi a rettoria della Chiesa annessa quando questa fosse stata conservata a pubblico culto.

 

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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