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Presentazione del restaurato dipinto di Nicola Monti "Crocefissione"


Presentazione del restaurato dipinto di Nicola Monti "Crocefissione"

Domenica 27 marzo 2016 ore 11.15
Tempio Monumentale di San Francesco


Presentazione del restaurato dipinto di Nicola Monti

Crocefissione

Olio su tela 300x185 cm
Restauro a cura diRino Altero Angelini

con San Bonaventura e il Beato Andrea Conti


Interverranno:
Guido Castelli Sindaco di Ascoli Piceno
ed il prof. Stefano Papetti

Restaurato su iniziativa della
Corale Polifonica Cento Torri

 
 

Il dipinto, firmato e datato "NIC. ANT. MONT. ASCUL. INV. ET PINX. 1772", origi-nariamente era collocato sul primo altare a destra dell'ingresso principale del Tempio Monumentale di San Francesco, come ricordato dall'Orsini, dal Carducci e dal Frascarelli, e fungeva da sportello dietro cui si custodiva un crocifisso ligneo quattrocentesco ritenuto miracoloso. I lavori di rinnovamento della chiesa alla metà del XIX secolo, che portarono alla demolizione delle cappelle laterali, causaro-no il ricovero dell'opera in sagrestia, dove nel 1871 viene citata dal Cantalamessa. Tuttavia, il suo cattivo stato di conservazione determinava un ulteriore trasferimen-to in locali sottostanti. La tela, doppiamente centinata, rappresenta al centro Gesù crocifisso circondato a sinistra da San Bonaventura da Bagnoregio e a destra dal Beato Andrea Conti. Il primo indossa gli abiti cardinalizi e sorregge il libro e la penna, poiché il santo, vissuto nel XIII secolo, è riconosciuto come Dottore della Chiesa. La raffigurazione, dunque, rispetta l'iconografia classica di San Bonaventu-ra che prevede altresì che egli sia ritratto piuttosto giovane, dal momento che morì a cinquantasette anni. Il Beato, vissuto anch'egli nel XIII secolo, è raffigurato nell'atto di benedire un piatto su cui volano tre volativi. La scena si riferisce ad un miracolo compiuto dal Conti: secondo il racconto agiografico, infatti, egli avrebbe resuscitato degli uccelli arrostiti che gli erano stati serviti per pranzo durante la sua infermità. I due galeri che appaiono in basso, l'uno sostenuto, l'altro solo indi-cato dagli angioletti seduti sui gradini, si attribuiscono ai due santi. Il primo, in-fatti, è riferibile a San Bonaventura, investito della dignità cardinalizia; il secondo, invece, abbandonato sul pavimento, si ricollega al fatto che il Beato Andrea Conti rifiutò la nomina propostagli dal nipote, Bonifacio VIII, per continuare a servire la Chiesa nella solitudine e nella povertà del convento. Completano la scena gli angeli in alto che circondano la croce di Gesù, chiaro rimando al prezioso crocifisso ivi custodito. Proprio quest'ultimo brano pittorico risulta uno dei felici dell'opera poiché risente fortemente dell'influenza batoniana. I due angioletti in basso, invece, presentano numerose somiglianze, soprattutto fisionomiche, con le medesime figure che appaiono nell'Educazione della Vergine di Ascoli Piceno. La presenza nel dipinto di due santi francescani fa supporre che esso sia stato commissionato al Monti dall'Ordine stesso. La tela, prima del restauro, presentava tagli, fori e un forte oscuramento dei colori.

Tratto dal Volume "Nicola Monti" di Carolina Ciociola - Fas Editrice, luglio 2014, pag. 74

 

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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